giovedì 24 maggio 2007

La scimmia dalle mutande firmate




La scimmia dalle mutande firmate si aggirava con il grugno tutto serio per i corridoi del settore dov’era stata assegnata. La scimmia non produceva nulla se non pettegolezzi bisbigliati a bassa voce a chi li dava retta. Purtroppo molti. La scimmia era una serva del potere quello più meschino e ruffiano, quello dei furbi insomma in poche parole il potere all’italiana. La Mafia d’altronde non avrebbe potuto nascere se non nel bel paese.
La scimmia teneva molto alla sua immagine, forse per compensare quel brutto grugno, quella ostentata maleducazione nei confronti di chi da scimmia lo trattava. Nulla era lasciato al caso, le mutande dovevano essere intonate con il calzino e la cravatta doveva ben infiocchettare il cervello così cretino.
Quello che più stupiva è che molte delle persone che assecondavano la scimmia e spesso se la portavano come compagnia a spasso, a pranzo o anche solo per un caffè erano soggetti spesso insospettabili. Non dei geni magari ma neanche degli allocchi. Quasi quasi umani. Ed invece anche loro si sollazzavano delle chiacchiere della scimmia con le sue belle mutande firmate, con i suoi atteggiamenti impostati e davvero un po’ ridicoli.
Eppure la scimmia una funzione sociale la svolgeva era un evidenziatore naturale delle personalità altrui o meglio delle non personalità.
La scimmia guidava il branco giù per il baratro ma sembravano tutti gradire quel rovinare giù per il pendio dietro un bel paio di mutande firmate.

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